Nasce “Pawse”, la prima birra per cani 100% Made in Italy
Il Made in Italy firma un nuovo fiore all’occhiello e, questa volta, si tratta di un prodotto davvero speciale. Nasce, infatti, anche nel nostro Paese la prima birra per cani, seguendo un’iniziativa già avviata in altri Stati del mondo tra cui, soprattutto, Stati Uniti d’America, Inghilterra, Brasile e Belgio.
E per qualcosa di così inedito non poteva esserci denominazione altrettanto fuori dal comune: “Pawse”, nome ottenuto dal mix tra i termini inglesi “paw” (zampa) e “pause” (birra).
La birra 100% tricolore non contiene il tradizionale ingrediente che sta alla base della notissima parente “umana”.
Neppure l’alcol ne fa parte bensì in questo caso è il risultato della studiata combinazione tra fruttosio, acqua pastorizzata, miele e sale. La paternità della birra pensata per gli amici a quattro zampe è dell’azienda “Da Pian” che opera a Ponzano Veneto (Treviso), con una grande tradizione dal 1904 e leader nel settore della distribuzione di bevande in Italia. “Pawse” sarà presente nei nostri locali proprio a partire da questi giorni che coincidono con l’inizio dell’estate e la fine di giugno.
L’obiettivo è quello di renderla disponibile per tutta le bella stagione e sarà prodotta in lattine di alluminio da 33 cl con distribuzione iniziale sul canale Ho.re.Ca (Hotellerie-Restaurant-Café). L’idea della prima birra per cani è nata durante il primo lockdown nel momento in cui questi adorabili animali domestici sono stati, in molti casi, i soli compagni di vita di tante persone in quelle difficili giornate. La possibilità di gustare assieme al proprio cane l’amata bevanda in un locale, ciascuno con la propria birra, non sarà quindi un fatto assolutamente bizzarro, anzi.
La conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come l’attenzione verso gli amici animali sia in crescita esponenziale, arrivando ormai ad instillare nei loro comportamenti abitudini sempre più appartenenti al genere umano. La scelta, inoltre, delle lattine di alluminio per la distribuzione su larga scala testimonia un’ulteriore svolta ecologica optando per un materiale poco ingombrante e riciclabile.
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